Valerio Onida è professore emerito di Diritto Costituzionale
alla Statale di Milano e nel 2004-2005 è stato presidente della Corte
Costituzionale. Di seguito l'intervista rilasciata ai microfoni di Class
Cnbc.
Domanda. Professor Onida, il primo partito del Paese, il
M5S, già invoca l’impeachment per Mattarella: c’è il rischio di uno
scontro istituzionale?
Risposta. L’articolo 90 della Costituzione
prevede che nei casi di alto tradimento o attentato alla Costituzione il
presidente della Repubblica possa essere messo in stato d’accusa dal
Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri. In
questo caso non siamo di fronte a una possibilità concreta di messa in
stato d’accusa. Il presidente Mattarella ha esercitato al limite delle
sue prerogative uno dei suoi poteri, arrivando a interpretazioni della
Costituzione che secondo me non sono giuste. Ciò detto non parlerei di
messa in stato d’accusa, non è questa l’ipotesi in campo.
D. E dunque come giudica il comportamento di Mattarella?
R.
La scelta di Mattarella di impedire la formazione di un governo dopo
una lunga trattativa tra i due partiti mi ha sorpreso, mi sembra
abbastanza impropria. Nel nostro sistema la formazione dei governi
dipende essenzialmente dalla presenza o meno di una maggioranza in
Parlamento. Il governo non è una dipendenza del capo dello Stato, bensì
una dipendenza del suo Parlamento, della sua maggioranza. Non dare vita a
un governo per la presenza di una persona e le possibili idee politiche
che potrebbe portare avanti, mi sembra andare al di là di ciò che dice
la Costituzione quando parla della formazione di governo.
D. Poteva o non poteva Mattarella rispedire al mittente la proposta di Savona come ministro dell’Economia e delle Finanze?
R.
Sul piano strettamente giuridico può dire “io non firmo”. Ma guardiamo
alla logica del sistema: il presidente della Repubblica ha fatto un
lungo giro di consultazioni per verificare l’esistenza di una
maggioranza. Alla fine la maggioranza è emersa: i suoi esponenti hanno
concordato una certa ipotesi di governo, invocando rigidamente la
necessità di nominare Savona. Di fronte a questo il capo dello Stato si è
opposto per ragioni politiche, non personali. A mio parere Mattarella è
andato contro l’idea che il nostro sistema è un sistema parlamentare.
Se Mattarella avesse avuto obiezioni in merito al programma di governo,
avrebbe potuto farlo presente, rilevando aspetti di incostituzionalità.
Ma non si è opposto per nulla al contratto di governo. Si è opposto solo
a una persona, temendo che potesse mettere in pericolo la stabilità dei
mercati finanziari, e la difesa dei risparmiatori.
D. E non è corretto?
R.
Così facendo si dà ai creditori dello Stato un potere immenso, che va
al di là delle obbligazioni di un debitore. Un debitore non può
diventare così politicamente asservito da accettare ingerenza sulla
maggioranza. In questo caso mi sembra sia andato un po’ troppo oltre.
D. Che poteri potrebbe avere un esecutivo Cottarelli che non ottenga la fiducia delle Camere?
R.
Cottarelli potrebbe sbrigare gli affari correnti. Sarebbe però più
corretto fare subito nuove elezioni. Immaginare che si possa governare
con un governo che non ha la maggioranza, contro una maggioranza alla
quale si è impedito di formare un esecutivo, mi sembrerebbe veramente
troppo. Bisogna andare immediatamente a votare. Non capisco perché, in
presenza di una crisi istituzionale, di grave sbandamento nel Paese, non
si possa andare a votare ad agosto. Andiamo a votare subito: dobbiamo
richiamare i cittadini alle loro responsabilità.
https://www.milanofinanza.it/news/onida-la-scelta-di-mattarella-impropria-201805281158436302
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