Ali Reza Jalali
Sarà banale ribadirlo, ma l'avevo
detto. Il crimine commesso da un "francese" di origine araba in
Belgio, almeno così come la vicenda è stata presentata dai principali media,
vedi ad esempio l'articolo su "La Repubblica" (1), dimostra che le
mie preoccupazioni degli ultimi anni non erano poi così superficiali.
Ho passato gli ultimi anni a
denunciare il sostengo, diretto o indiretto che fosse, della ribellione in
Siria da parte dei governi europei. La preoccupazione più grande era quella
riconducibile all'incredibile libertà che avevano avuto gli integralisti
islamici in Europa, ad organizzare reti clandestine di reclutamento per la
Siria, dove i jihadisti nostrani andavano a combattere in nome della loro fede,
contro il governo siriano, giudicato eretico in quanto il presidente della
Repubblica siriana, Bashar Assad, è un alawita (ramo dell'Islam sciita), ovvero
appartenente ad una minoranza musulmana, giudicata dagli integralisti come
setta ereticale.
Avevo lanciato l'allarme più
volte, bastava farsi un giro nelle cosiddette moschee in Italia, per capire che
aria tirava e quanto fosse profondo l'odio di una parte consistente degli
islamici per Assad. Le autorità avevano il dovere di vigilare, ma spesso, per
via della presa di posizione contraria al regime siriano da parte dell'UE,
presa di posizione irrazionale, considerando che l'alternativa ad Assad non è
mai stata la democrazia, ma l'integralismo islamico, responsabile di crimini
inimmaginabili in tutto il Medio Oriente contro i cristiani, ma non solo, c’è
stata una clamorosa negligenza, che ha portato alla fine a quello che temevo,
ovvero che una volta ridimensionata la spinta dei jihadisti europei in Siria,
questi avrebbero fatto ritorno qui, a continuare il proprio jihad, stavolta non
più contro gli eretici e gli infedeli del Medio Oriente, ma contro gli infedeli
occidentali, ebrei o cristiani che siano.
Infatti il presunto attentatore
di Bruxelles, era un miliziano in Siria, combattente anti-Assad, a quanto pare,
da poco rientrato dal Medio Oriente. Non è la prima volta che ci sono notizie
di combattenti europei in Siria; proprio l’anno scorso, esattamente a giugno,
riportavo quanto segue:
“Un sito di recente ha riportato
la vicenda in questi termini: “Dimitri Bontinck è un ex militare belga di 38
anni. Lo scorso maggio ha lasciato Anversa per cercar di ritrovare Jojoen, il
figlio 18enne scomparso tra le nebbie del conflitto siriano. A 15 anni (Jojoen)
incontra una ragazza marocchina musulmana che gli passa qualche spinello e se
lo porta in moschea. Sembrano le solite cose da ragazzini, ma in moschea Jojoen
incontra un gruppo di fanatici. Da quel momento lo vediamo cambiare sotto i
nostri occhi (è il padre che racconta).” Alla domanda del giornalista de “Il
Giornale”, che chiede al padre del ragazzo belga convertitosi all’islam
salafita e radicale, come egli abbia raggiunto la Siria per adempiere a questa
sorta di obbligo religioso, troviamo la seguente risposta: “Mi racconta che
vuole studiare l’islam e l’arabo in Egitto e io scemo gli mollo i soldi. A
marzo sento di un ragazzo andato a combattere in Siria e mi si accende una
lampadina. Allora cerco su internet tutte le foto di stranieri passati con i
ribelli siriani fino a quando non lo trovo.” E’ chiaro ed evidente che
atteggiamenti del genere non sono solo una minaccia per i paesi mediorientali,
che sono direttamente coinvolti in queste guerre, ma anche per l’Europa, dove
si trovano potenzialmente molti “Jojoen”.” (2)
E ancora:
“Recentemente anche l’Italia ha
dovuto scoprirsi paese di origine di un integralista islamico andato a
combattere contro il governo, il popolo e l’esercito siriano. Giuliano Delnevo
infatti, è morto in Siria qualche giorno fa, ucciso presumibilmente dalle forze
governative siriane. Egli era originario della Liguria e, secondo alcuni, era
un assiduo frequentatore di siti internet e forum collegati all’estremismo
islamico e al salafismo. Inquietante il fatto che la principale organizzazione
dei musulmani in Italia, l’UCOII, abbia definito Delnevo un “caduto”. Ora la
magistratura sta indagando. Su un sito leggiamo quanto segue sulla vicenda:
“Giuliano Delnevo era anche un reclutatore. È questa l’ipotesi di reato
formulata dalla procura di Genova nei confronti del 24enne morto in Siria
affianco ai ribelli che combattono contro Assad. Secondo le indagini, infatti,
il giovane sarebbe riuscito a convincere 3 maghrebini e un italiano anche lui
convertito all’Islam. Delnevo, secondo quanto appreso, compiva opera di
reclutamento utilizzando anche le prediche sul web e attraverso un blog. Per
tutti gli indagati i reati ipotizzati sono gli stessi di Delnevo. Le indagini
coordinate dai pm distrettuali Silvio Franz e Nicola Piacente sono affidate
alla sezione terrorismo della digos di Genova”.” (3)
Ovviamente la situazione può
anche degenerare, è bene stare in guardia e ora nessuno ha più scuse, visto la
gravità del fatto. Da un lato c’è da sperare che i jihadisti europei in Siria
vengano fermati dalle autorità siriane stesse, che hanno dimostrato negli
ultimi anni molta serietà nella lotta al cosiddetto terrorismo islamico, almeno
così lo chiamavano dopo l’11 settembre; per il resto, nel malaugurato caso che
ci fosse un rientro in Europa dei jihadisti, l’auspicio è che possano terminare
le negligenze. Un duro colpo deve essere sferrato all’integralismo islamico, a
cominciare dai centri di reclutamento, che spesso vedono un ruolo importante
proprio negli imam operativi in Europa, che attraverso le (presunte) moschee,
adescano estremisti per mandare in operazioni terroristiche in giro per il
mondo. La Siria in ciò ha fatto e sta facendo il suo dovere, speriamo che anche
in Europa le autorità si sveglino e fermino questi pazzi, nemici dell’occidente,
ma anche dell’Islam (4).
1-
http://www.repubblica.it/esteri/2014/06/01/news/bruxelles_attentato_a_museo_ebraico_arrestato_sospetto_autore-87790230/
- Mehdi Nemmouche, 29 anni, è stato
fermato venerdì alla stazione ferroviaria marsigliese di Saint-Charles. Nel suo
bagaglio un fucile Kalashnikov e una pistola dello stesso tipo di quella
utilizzata nell'attentato del 24 maggio al Museo ebraico a Bruxelles, nel quale
sono morte quattro persone.
3-
Ibidem
4-
E’ bene ricordare che la
maggioranza assoluta delle vittime del fondamentalismo islamico sono persone di
religione musulmana, uccise quotidianamente negli attentati in Medio Oriente e
altre zone.
Nessun commento:
Posta un commento