martedì 13 agosto 2013

Iran, Siria: implementare l’influenza in Cisgiordania


Iran, Syria: Smuggling Weapons to Gain Influence in the West Bank
Sommario
Ci sono crescenti indicazioni che l’Iran, la Siria e il loro alleati regionali stiano tentando di implementare le proprie capacità in Cisgiordania per minacciare Israele. Infatti il trasferimento di armi in Cisgiordania, controllata da Fatah, resta una sfida chiave, come i recenti arresti di trafficanti di armi in Giordania hanno dimostrato. Anche se l’Iran e la Siria devono affrontare molti vincoli per cercare di diffondere la propria influenza in Cisgiordania, i loro sforzi sono degni di nota, in particolare visto cje Hamas e l’Iran sono ora impegnati a riparare il loro rapporto dopo un periodo di tensione.

Analisi
Negli ultimi giorni, le autorità giordane hanno riportato due diversi incidenti in cui gruppi di contrabbandieri che viaggiavano dalla Siria sono stati catturati con armi e droga in Giordania. Un funzionario della sicurezza giordana parlando ai media locali, ha detto che cinque trafficanti siriani sono stati catturati la mattina del 6 agosto con missili anticarro, missili terra-aria e fucili d’assalto in loro possesso. Secondo una fonte Stratfor, gli arresti sono stati effettuati nei pressi di Madaba nella Giordania centrale. I trafficanti, con carte d’identità giordane, presumibilmente nascondevano le armi in due camioncini carichi di angurie, ma quando i due camion hanno oltrepassato il principale mercato di prodotti ortofrutticoli e hanno proseguito in direzione sud, la polizia giordana si è insospettita. L’agenzia statale gioradana Petra ha detto che l’esercito aveva sventato un altro tentativo di contrabbandare una grande quantità di droga e di armi dalla Siria in Giordania all’inizio della settimana.

La Giordania è la via principale per la fornitura di armi (soprattutto da parte dei fornitori del Golfo) per i ribelli nella Siria meridionale. Pertanto, le armi che viaggiano nella direzione opposta – dalla Siria in Giordania – spiccano. La Giordania è già in allerta per eventuali attacchi, data la sua storia e le attività jihadiste, nonché per la proliferazione di jihadisti nella vicina Siria. Inoltre, il tentativo della Giordania di bilanciare tra il sostenere i ribelli e il mantenimento di un rapporto con il regime alawita siriano potrebbe rendere il paese vulnerabile ad attacchi da parte di militanti su entrambi i lati del conflitto. Le autorità giordane hanno quindi cercato di rafforzare la sicurezza sul confine siriano-giordano e sono strettamente limitati movimenti di profughi siriani nel nord intorno alla zona del campo profughi di Zaatari, dove i militanti potrebbero cercare di confondersi con migliaia di profughi.
Tuttavia, proprio l’indagine di Stratfor per ciò che concerne l’invio di armi in viaggio attraverso la Giordania rivela un target completamente diverso. I contatti dimostrano che i trafficanti catturati il 6 agosto sono stati dei palestinesi provenienti dalla Siria, che erano affiliati con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando generale. I sospetti presumibilmente stavano trasportando armi ottenute dai magazzini dell’esercito siriano a Sweida, nel sud-ovest della Siria. Le armi dovevano essere trasportate attraverso la Giordania, dal confine siriano verso sud ad Al Karak, per aggirare la grande presenza di forze di sicurezza attorno la valle del fiume Giordano. La destinazione finale di queste armi, secondo i contatti, era destinato ad essere Hebron in Cisgiordania, zona sotto il controllo di Fatah.

Così come emergeva da un’analisi di Stratfor, riconducibile al novembre 2012, quando i contatti palestinesi della regione hanno riferito che l’Iran stava lavorando con gruppi palestinesi per tentare di trasportare munizioni attraverso l’Iraq e la Giordania alla Cisgiordania, hanno dimostrato che per raggiungere questo obiettivo, l’Iran starebbe probabilmente lavorando coi servizi segreti siriani e delegati palestinesi locali. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando generale, al quale i contrabbandieri sono stati presumibilmente affiliati, ha avuto uno stretto rapporto di collaborazione con i servizi segreti siriani, ed è plausibile che i membri sarebbero stati incaricati di trasportare le armi da magazzini siriani alla Cisgiordania. Anche se laico e di sinistra, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando generale, e quindi in contrasto ideologico con l’islamista Hamas, queste dispute possono essere offuscate in tali operazioni, soprattutto quando sono intrapresi per volere dei patroni siriani dei gruppi. Hamas ha una presenza limitata in Cisgiordania, ma gode di sostegno in alcuni dei villaggi circostanti a Hebron, dove le armi erano presumibilmente dirette.
I piani di Iran e Siria per la Cisgiordania
Sia l’Iran che la Siria vorrebbero costruire una fonte supplementare di leva militante contro Israele. Il regime iraniano è preoccupato con l’ascesa dei Fratelli Musulmani nella regione che ha portato Hamas a prendere le distanze dall’asse Iran-Siria. Quando i Fratelli Musulmani erano al potere in Egitto, e quando gli islamisti siriani stavano facendo progressi nella loro ribellione contro il regime di al Assad, Hamas ha calcolato che in questo ambiente settario era meglio allinearsi con i suoi alleati ideologici che rischiare di alienarsi il consenso di questa parte, non mantenendo più una stretta relazione con i regimi siriano e iraniano. Mentre le tensioni settarie sono cresciute nel corso della battaglia siriana di Qusair in primavera, i rapporti dalla regione ci informavano che alcuni combattenti di Hamas si erano uniti ai ribelli sunniti in Siria contro il regime. A quel punto, l’Iran ha dovuto preoccuparsi per il suo indebolimento a Gaza, in Siria e in Libano, il tutto mentre Hezbollah, alleato dell’Iran è stato fortemente impegnato nel cercare di tenere la sua supremazioa in Libano mentre combatteva i ribelli sunniti in Siria.
Ma l’Iran ha anche cercato diversi metodi per mantenere la sua influenza tra i palestinesi. Anche se Hamas ha cercato di prendere pubblicamente le distanze da Teheran, riceveva offerte da parte dell’Iran di missili a lungo raggio (Fajr-5), che quasi ha portato a una invasione israeliana di Gaza, alla fine del 2012 e ha dimostrato che c’è ancora un rapporto forte tra gli alleati ideologicamente opposti . Con i Fratelli Musulmani in Egitto politicamente emarginati, l’esercito egiziano è piombato su Hamas nella penisola del Sinai e ha cercato di tagliare le linee di rifornimento del gruppo e dei ribelli della Siria in una situazione di stallo con il regime; in questo modo Hamas rischia di trovare ancora più motivi per restare vicino a Teheran. L’Iran, nel frattempo, sta cercando di compensare le sfide settarie che affrontano i suoi alleati in Siria, Libano e Iraq ampliando la sua rete di militanti ovunque sia possibile. Parte di questa strategia comporta la costruzione di una presenza in Cisgiordania per minacciare Israele. Questa strategia rientra anche in linea con l’interesse di Hamas per indebolire Fatah, tanto più che l’Autorità nazionale palestinese e Fatah si impegnano in altri negoziati di pace con Israele, che a sua volta non riconosce Hamas come autorità nella Striscia di Gaza.
Le sfide per i piani iraniani e siriani
Fisicamente operare in Cisgiordania non è facile. Fatah è il partito dominante in Cisgiordania e controlla le forze di sicurezza locali, che spesso arrestano i membri di Hamas. La leadership di Fatah continuerà a impedire a Hamas di fare serie incursioni in Cisgiordania, che potrebbero finire per minacciare ulteriormente la credibilità di Fatah. Inoltre, l’aumento della presenza delle forze di sicurezza della Giordania, al confine con la Siria, la collaborazione Israele-Fatah e la pesante presenza dell’esercito di Israele attorno alla Valle del Giordano, fanno emergere una situazione difficile, come dimostrano anche gli arresti dei contrabbandieri in Giordania.
Queste sfide però non hanno scoraggiato l’Iran e la Siria dal tentativo di utilizzare le loro reti locali per costruire nascondigli di armi in Cisgiordania, in modo che le fazioni militanti palestinesi finalmente possano provare a tendere un’imboscata alle Forze di Difesa israeliane. L’inclusione di armi anticarro e sistemi di difesa anti-aerea in queste spedizioni di armi in Cisgiordania sarebbero particolarmente allarmante per Israele. La minaccia non si è ancora materializzata, ma questi sforzi impongono una seria attenzione.
Traduzione a cura di Ali Reza Jalali

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